Strumento di divinazione
I tarologi considerano un mazzo di carte come uno strumento di divinazione o di contemplazione filosofica.
- Non si tratta tanto di una carta quanto di un codice geroglifico che contiene la chiave dell’antica conoscenza esoterica.
- I tarocchi possono essere un gioco ma anche un sistema di divinazione che utilizza un generatore di numeri casuali.
- E’ un sistema simbolico in cui sono codificate alcune idee filosofiche, religiose, esoteriche.
- Ed è anche un genere speciale di arte visiva.
E’ noto che in origine i Tarocchi non sono state create per questo scopo. Ma sono diventati con tempo questo meraviglioso strumento.
Poiché i Tarocchi sono in costante evoluzione, e ad oggi se ne possono vedere un numero di mazzi impressionante, possiamo affermare con sicurezza che non esiste un mazzo di Tarocchi “tradizionale”, “corretto” o “standard”. I mazzi sono tantissimi, ed è solo la scelta del tarologo quale prendere come proprio strumento di divinazione. Allo stesso modo si può pensare che non esista una tecnica divinatoria “tradizionale” o “giusta”. Quanto pare non esiste nemmeno un sistema simbolico giusto o sbagliato.
Nomi i mazzi
Si ritiene che i Tarocchi abbiano iniziato a essere percepiti come sistema divinatorio a metà del XV secolo.
Però noi in questo articolo cominciamo da Antoine Court de Gebelin. Grazie a lui e al conte de Mele abbiamo un collegamento stabilito tra gli arcani e l’alfabeto ebraico.
E poi a noi interessa il nome di Etteilla (Jean-Baptiste Alliette) , grazie al quale abbiamo il primo mazzo, che si chiamava appunto “Libro dei Tarocchi”, e che era stato creato proprio per la divinazione. Il sistema divinatorio e simbolico di Etteilla si sviluppa ancora oggi e ha dato origine a molte interessanti varianti.
Il prossimo da menzionare è Eliphas Levi (Alphonse Louis Constant). Lui ha creato un sistema di filosofia esoterica dove gli arcani si intrecciano strettamente con la Kabbalah cristiana, ma la base delle carte stesse rimane, come sempre, il mazzo dei Tarocchi di Marsiglia. Levi dichiarò i Tarocchi come la chiave di tutte le scienze e le pratiche occulte.
Considerava i Tarocchi lo strumento di divinazione per eccellenza. Prese anche le dieci carte di ogni seme e le collegò alle dieci sephiroth dell’albero della vita kabbalistico. E i quattro semi con i quattro elementi naturali e le quattro lettere del Tetragramma ( Il nome del dio “Yhwh”, ovvero “Io sono colui che sono”)
Questo è il sistema che abbiamo oggi come base per i moderni mazzi di Tarocchi.
È molto importante notare il contributo del dottor Papus (Gérard Anaclet Vincent Encausse), che nel 1889 diede alle carte dei Tarocchi attributi astrologici, utilizzando una delle versioni del libro cabalistico IL Sefer Yetzirah. Le lettere dell’alfabeto ebraico sono abbinate ai sette pianeti e ai 12 segni dello zodiaco.
Gli attributi kabbalistici e astrologici delle carte sono l’aspetto più importante dei Tarocchi come sistema occulto.
Come vediamo, i Tarocchi erano molto diffusi in Francia, ma col tempo superarono i confini e arrivarono in Germania, ma anche dall’altra parte dell’Atlantico. Il famoso conte Saint Germain raccontò il sistema astrologico nel suo libro.
In breve, per non dilungarmi in una lunga storia ed enumerazione di nomi e date, dirò che è consuetudine dividere il sistema dei Tarocchi in francese, americano e anche in quello che viene chiamato sistema inglese. Il suo illustre rappresentante Arthur Edward Waite è nato dal sistema francese, ma si è formato nelle viscere del famoso Golden Dawn ( Ordine Ermetico dell’Alba Dorata”), fondato nel 1888. Golden Dawn ha avuto un ruolo enorme nella rinascita dell’occultismo all’inizio del XIX secolo.
È inevitabile menzionare il nome del famoso Mathers (Samuel Liddell (o Liddel) MacGregor Mathers), che oltre a sviluppare i Tarocchi della Golden Dawn, pubblicò anche un piccolo libro: “Tarot: A Short Treatise on Card Reading” (Tarocchi: un breve trattato sulla lettura delle carte).
In cui ancora si può notare l’influenza della scuola francese. Ma alla fine i suoi Tarocchi inglesi furono descritti nel cosiddetto “Book T – The Tarot”, un testo riservato esclusivamente ai membri della Golden Dawn. Un dettaglio interessante è che il mazzo di tarocchi creato per l’ordine fu disegnato dalla moglie di Mathers, secondo i nuovi requisiti simbolici e rituali. I discepoli erano tenuti a copiarlo a mano e custodirne una copia per uso personale. Tuttavia, come accade per molte cose segrete, col tempo queste informazioni vennero divulgate, permettendo al pubblico di conoscere il prezioso lavoro di Mathers. Ma tutte le cose segrete un giorno vengono alla luce.
Col tempo, sia il libro che i Tarocchi stessi furono pubblicati. Il sistema inglese non era più un mistero.
Mathers ha anche modificato il mazzo dei Tarocchi, cambiando l’iconografia di alcune carte:
- assegnato il numero otto alla carta della Forza, mentre la Giustizia dava il numero undici. (Nella scuola francese e nei vecchi Tarocchi marsigliesi era invece il contrario).
- Il Matto non è stato posto alla fine della sequenza degli arcani maggiori, ma all’inizio. In questo modo ha dato loro anche le lettere corrispondenti dell’alfabeto ebraico.
Nel XIX secolo apparvero i due famosi mazzi di Arthur Edward Waite e Aleister Crowley. Che rimangono tuttora fondamentali per qualsiasi tarologo.
Io uso il mazzo di Arthur Edward Waite, noto come mazzo Rider Waite. Dal nome della casa editrice.
È importante sottolineare che Arthur Edward Waite ha creato i Tarocchi con l’intento di renderli accessibili a tutti. Collaborando con l’artista Pamela Colman Smith, Waite ha sviluppato un mazzo chiaro e facile da usare per chiunque fosse interessato alla divinazione.
Le descrizioni delle carte e dei loro significati in diverse posizioni e combinazioni sono semplici e accessibili. Non ci sono né sulle carte stesse né nel libro corrispondenze astrologiche, né lettere ebraiche. Ci informa che esiste una tradizione segreta e non lascia dubbi sul fatto che lui stesso ne sia iniziato, ma annuncia di non poter rivelare molto.
Il pubblico otteneva un mazzo di Tarocchi che puntava sull’intuizione e sugli archetipi, senza essere appesantito da complessi simboli astrologici o kabbalistici. Questo è il vero segreto del successo globale del sistema di Waite. Le carte contengono tutto ciò che serve per riflettere e fare divinazione: basta guardarle i disegni e seguire ciò che l’intuizione suggerisce. Esiste una lista di significati, ma non è indispensabile.
Tutte le carte di Waite sono espresse dai loro simboli codificati nei disegni. Questo principio divenne quasi uno standard per molte decine di tarologi successivi e per i loro mazzi.
Molti Tarocchi moderni hanno illustrazioni sugli arcani minori proprio per questo scopo: ricordare il significato della carta. Per far sì che il disegno faccia appello all’immaginazione. Molti inventano le proprie trame, ma più spesso le prendono in prestito da quelle del mazzo di Waite.
Possiamo essere sicuri che un certo sistema nel mazzo di Waite, a parte la struttura, esiste, ed è un sistema di simboli nelle immagini. Che corrispondono alle scienze di base come la Kabbalah, l’astrologia, la numerologia, ma non evidenziano la loro presenza, e trasferiscono il significato attraverso posture dei personaggi, gesti, colori, oggetti e così via.
E un’altra cosa ancora: I tarologi moderni legano il sistema di divinazione alla teoria dell’inconscio collettivo di Carl Gustav Jung.
Nella mia pratica ho imparato che entrambi gli approcci sono necessari. È utile combinarli nel lavoro.
- Lasciamo che il potere superiore o l’intuito guidi la nostra mano quando scegliamo le carte dal mazzo, quando ci connettiamo sul piano sottile con il campo informativo di un’altra persona.
- La conoscenza delle corrispondenze kabbalistiche, della numerologia e dei significati astrologici aggiungono un’enorme fusione di informazioni all’interpretazione.E aiuta anche a memorizzare, a cristallizzare le corrispondenze delle carte e i significati, non basandosi solo sull’intuizione.
Queste conoscenze ci permettono di controllare noi stessi come tarotologi, interpreti e intuitori, e di non lasciare che la nostra immaginazione ci allontani dalla persona che stiamo divinando.
Facciamo incontrare la nostra percezione personale (magari momentanea) della situazione del cliente con ciò che dicono l’astrologia, la kabbalah e la numerologia della carta.
In questo modo siamo costantemente consapevoli del nostro lavoro, e le nostre interpretazioni non vengono guidate solo dalla nostra esperienza emotiva personale in situazioni simili, o dalle nostre etiche personali, che possono non coincidere con queste dell’interrogante.
Eh sì! Si poteva rispondere alla domanda “Cosa sono i Tarocchi” in modo semplice: é un sistema divinatorio.
Noi chiameremo tarocchi solo quei mazzi che hanno il seguente sistema:
- Arcani maggiori 22 carte.
- Oppure gli arcani maggiori più gli arcani minori, per un totale di 78 carte.
Di più sui vari mazzi si può leggere qui.